La vitamina D è un nutriente essenziale per il nostro organismo, che svolge un ruolo fondamentale nella salute delle ossa e nella funzione del sistema immunitario. Questa vitamina è unica poiché può essere sintetizzata dal nostro corpo quando viene esposta alla luce solare. Tuttavia, non sempre siamo in grado di ottenerne abbastanza dai raggi solari, soprattutto durante i mesi invernali o se viviamo in regioni con un clima nuvoloso.
Quanta dobbiamo assumerne?
Le linee guida ufficiali raccomandano un’assunzione giornaliera di 600-800 unità internazionali (UI) per gli adulti. Tuttavia, queste linee guida possono variare a seconda dell’età, della gravidanza e di altri fattori individuali. Ci sono inoltre diverse fonti alimentari per incrementare questa vitamina nel nostro corpo, tra cui:
- pesce grasso come salmone e sgombro
- tuorli d’uovo
- latte fortificato
- prodotti lattiero-caseari.
Tuttavia, queste fonti potrebbero non essere sufficienti per soddisfare le nostre esigenze quotidiane. In tal caso, è possibile prendere integratori di vitamina D sotto consiglio medico.
Come si produce la vitamina D?
L’efficienza della produzione dipende dal numero di fotoni UVB che penetrano nella pelle, un processo che può essere ridotto dall’abbigliamento, dal grasso corporeo in eccesso, dalla protezione solare e dalla melanina del pigmento della pelle. Per la maggior parte dei caucasici, una mezz’ora sotto il sole estivo in costume da bagno può avviare il rilascio di 50.000 UI (1,25 mg) di vitamina D nella circolazione entro 24 ore dall’esposizione; questa stessa quantità di esposizione produce 20.000-30.000 UI negli individui abbronzati e 8.000-10.000 UI nelle persone di pelle scura. Più sei olivastro o scuro di carnagione più esposizione solare ti serve per produrrla.
Dunque la pelle scura richiede da cinque a sei volte più esposizione solare rispetto alla pelle chiara per la fotosintesi equivalente di vitamina D, come dimostra uno studio eseguito dagli antropologi Nina Jablonski e G. Chaplin della Academy of Sciencies (per approfondire clicca QUI) . Inoltre l’intensità della radiazione UVB diminuisce con l’aumentare della latitudine. Le temperature più fresche a queste latitudini più elevate hanno comportato la necessità di più vestiti e riparo, riducendo ulteriormente l’esposizione ai raggi UV. Con le giornate invernali più brevi e la radiazione solare insufficiente nelle lunghezze d’onda UVB necessarie per stimolare la sintesi di vitamina D, le fonti alimentari come il pesce grasso sono diventate sempre più importanti.
Si consiglia di consultare un medico o un nutrizionista per determinare l’assunzione di vitamina D adeguata per le vostre specifiche esigenze e circostanze personali. Ricordate che un adeguato apporto di vitamina D è essenziale per il vostro benessere e la vostra salute generale. Per una perfetta assunzione vi consigliamo di usare la Vitamina D Colloidale di Jill Cooper e Biomed.
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